Il pezzo che funge da title track, peraltro enunciato in spagnolo, Ofensas fantasticas, dura 28 secondi. Concitati accordi di una sequenza free strepitosa. Offese a chi? A che cosa? Forse all’ordine costituito che non sopporta la sovversività della fantasia.
La riflessione è lenta, arriva quando non esiste più traccia del suono nell’aria. Sentire il suono può significare invece essere lì, nella strana temporalità di quel momento soggettivo e del tutto parziale; una temporalità ipnotica che può dilatare oppure contrarre un solo istante, con il grande potere di ingannare lo scorrere direzionale cui siamo abituati che attende fuori dalla sala da concerto (o lontano dall’ascolto dell’album).
Un forte carattere gestuale mostrano anche gli Studi meccanici di Gabriele Manca...: ancora una serie di otto studi (Cardiografie, Acromatopsia, Diluvio di luce, Entrance music, Studiotango, Variazione, Incandescente, Il postale inglese), composti tra il 2004 e il 2007, basati sulla ricerca sistematica di contrasti in tutte le aree della tastiera, su figure instabili e mobilissime, su ritmi nervosi e su ampie strutture accorali, che richiamano Messiaen.
Collage rumoristico e pittura sonora. Qualcosa di mai udito e qualcosa di universalmente noto al concerto sinfonico della
Kammerakademie Potsdam
Nel volume 10 (?) dell'Enciclopedia medico-diagnostica al paragrafo F 43.2 è descritto ll quadro clinico dello ,shock culturale”. È probabile che molti degli ascoltatori del concerto del sabato santo al Nikolaisaal abbiano subito un tale shock. Solo così si spiega che alcuni se ne siano usciti precipitosamente dalla sala dopo aver ascoltato la prima esecuzione delle nuove sonorità de "Les microbes de dieu" presentato nell'8° concerto della Kammerakademie Potsdam, che aveva loro assestato sonori e violenti
“colpi” sulle orecchie. ...
Alcuni hanno reagito divertiti allo tsunami sonoro, altri hanno commentato il caos di suoni con “Non è possibile”.
Nel frattempo il compositore italiano Gabriele Manca continuava imperterrito nel suo compito di direttore conducendo a sempre nuove eruzioni. Un unisono degli archi,
costantemente ripetuto, somiglia a una sorta di frustata, a cul si aggiungono colpi di incudine. | fiati danno vita a una sorta di fiorite “note a margine”. ... Che si sono concretizzate nei flauti dolci dal piccolo al subbasso di Antonio Politano e nel fagotto di
Sergio Azzolini, esibitisi nelle più inaudite tecniche di emissione e nelle dinamiche più inconsuete. Un compito non facile per i solisti, affrontato però da ambedue con entusiasmo e bravura... Spiritoso e conciso segue poi il Finale, in cui il gigantesco
flauto dolce subbasso di Antonio Politano si presentava come un esagerato simbolo fallico. Gli applausi dei rimasti testimoniavano che l’opera è stata accettata nonostante gli eccessi acustici.
Gi siamo trovati un inconsueto uovo pasquale made in Italy, Ma la Pasqua, in senso pagano e cristiano, non significa forse apertura al nuovo? All'eccitante avventura è seguito, dopo l'intervallo, un incontro con il noto e il familiare, la pittura sonora delle Quattro stagioni di Antonio Vivaldi.
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I microbi di Dio spaventano il pubblico. Scandalo per una prima esecuzione al Nikolaisaal
L'ottavo concerto sinfonico della Kammerakademie il sabato di Pasqua è stato all'insegna del contrasto fra tradizione e modernità in Italia. Le tensioni sono auspicabili e devono essere consapevolmente accettate. Per quale motivo la prima esecuzione di
“Les microbes de dieu" - opera commissionata dalla Kammerakademle al compositore italiano Gabriele Manca (1957) - si sia scontrata con una tale incomprensione da parte
del pubblico è un mistero...
L'idea della composizione si ispira allo scrittore, attore e regista francese Antonin Artaud. Il linguaggio era illuminato fino all'afasia e rivestito di forma espressiva musicale. Uno sforzo arduo, ma non impossibile. Inoltre l’opera era tagliata su misura
per ll direttore artistico della Kammerakademie Sergio Azzolini e del suo partner di duo Antonio Politano (che suonava flauti dolci di ogni tipo) e perciò non certo eccedente alle possibilità dell'organico prescelto.
Nel discorso introduttivo al concerto si era parlato di suoni inusuali di ogni tipo, dal brusio all'urto. Si era in tal modo preparato il campo a che si potessero sviluppare i microbi di Dio. Ma non solo la struttura in quattro parti non è stata riconosciuta: a partire dalla seconda sezione si è esaurita la disponibilità ad ascoltare qualcosa di talmente provocatorio.
...Ma non hanno forse contribuito tutti i rivoluzionari della storia della musica, da Isaak a Schénberg, alla sua odierna fioritura? Scandali come quelli della prima esecuzione nel 1913 a Parigi dell'oggi tanto osannato "Sacre du Printemps" di Igor Stravinski vengono oggi accettati con maggiore tranquillità e tolleranza, perché chi può prevedere la fama futura dei compositori oggi rifiutati?
L'ampia composizione poetica, “Tabaccheria” (recitata come una folle filastrocca), ha trovato nella musica di Gabriele Manca (“Finestre”) un'aderentissima serie di guizzi e fremiti, culminante in una “Marcia” sospinta tra sberleffi e sibili, in linea con le stralunate visioni di Pessoa. Memorabile serata.
Una novità assoluta era invece il recentissimo “Il paesaggio degli Insetti” di Gabriele Manca, compositore tra i più interessanti. Ispirato alla poesia di Gongora filtrata attraverso l'immagine che ne dà Lorca, crea suggestioni irreali (o surreali) attraversouna scrittura nervosa e raffinata, giocata su sottili artifici sonori, facendo affiorare e riaffiorare alcune figure musicali nitidamente individuate in un delicato e fascinoso intreccio.
Se oltre ll pubblico consueto che viene seguendo i fasti della musica d'oggi ...ci fosse qualche altro benintenzionato alla ricerca di nomi sicuri, gli proporremmo di ascoltare Gabriele Manca.